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Domande sulla memoria

di Aa. Vv. Cafoscarina, 2021

Un libro corale con le riflessioni sull’importanza dello studio di tutti i genocidi

Il termine “genocidio” è stato utilizzato per la prima volta nel 1944 dall’ebreo polacco Raphael Lemkin, proprio a partire dalla distruzione degli ebrei e dalle sue riflessioni sullo sterminio impunito degli armeni. È nata così l’idea di una legge internazionale delle Nazioni Unite alla base della prevenzione dei genocidi. Con il tempo, altri popoli sono entrati sulla scena pubblica per chiedere il riconoscimento dei loro genocidi: i ruandesi, i cambogiani, gli armeni, gli ucraini…

Partendo dall’esperienza estrema e tragica della Shoah, si può tentare di capire cosa è accaduto e accade altrove e con altri popoli, e far sì che il precetto “mai più!” non sia solo un commento amaro del passato, ma un impegno forte per il futuro. La memoria della Shoah si propone come un avvertimento di una tragica possibilità per tutti, e dunque una responsabilità nel contrastare e prevenire un suo ripetersi in qualunque forma.

Domande sulla memoria si interroga sul significato odierno di Memoria e su come fino ad oggi, in molti casi, sia mancata una lettura d’insieme dei genocidi e un metodo di comparazione, non si siano analizzate le caratteristiche comuni evitando una “concorrenza tra le memorie”, e spesso sia mancata la solidarietà tra vittime.

Il libro, primo della collana CAMPO LIBERO della Fondazione Gariwo insieme alla Libreria Editrice Cafoscarina di Venezia, raccoglie attorno alla tematica diverse voci di studiosi e vuole essere un nuovo strumento sull’importanza dell’analisi di tutti i genocidi. Contiene anche il testo integrale della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio (1948) di Raphael Lemkin adottata dalle Nazioni Unite e la proposta di Gariwo per una Carta della memoria, sottoscritta da molte personalità della cultura e del lavoro.

Il libro Domande sulla memoria, Cafoscarina 2021 (14€, 272 pag.), è disponibile nelle migliori librerie. Oppure puoi ordinarlo online dal sito dell'editore cafoscarina.it.
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Gli autori

  • Yehuda Bauer Professore Emerito di Storia e Studi sull’Olocausto presso l’Avraham Harman Institute of Contemporary Jewry dell’Università Ebraica di Gerusalemme e Consigliere accademico di Yad Vashem, membro dell’Accademia delle Scienze israeliana. È uno dei più autorevoli studiosi della Shoah. I suoi libri pubblicati in italiano: Ebrei in vendita? Le trattative segrete fra nazisti ed ebrei 1933-1945 (Mondadori, Milano 1998); Ripensare l’Olocausto (Mondadori, Milano 2009).

  • Francesco M. Cataluccio Saggista e scrittore. È autore di numerosi saggi e articoli sulla cultura e la storia dell’Europa Centrale. Tra i suoi libri: Immaturità. La malattia del nostro tempo (Einaudi, Torino 2004; nuova edizione ampliata: 2014); Vado a vedere se di là è meglio. Quasi un breviario mitteleuropeo (Sellerio, Palermo 2010); Chernobyl (Sellerio, Palermo 2011); L’ambaradan delle quisquiglie (Sellerio, Palermo 2012); La memoria degli Uffizi (Sellerio, Palermo 2013); In occasione dell’epidemia (Edizioni Casagrande, Bellinzona CH 2020).

  • Enrico Fink Compositore, cantante, flautista e attore teatrale. Si è dedicato alla rivisitazione, in chiave contemporanea e jazzistica, del repertorio ebraico italiano. Questo interesse lo ha portato a frequenti incursioni nel mondo accademico. È stato curatore per il Primo Levi Center di New York del progetto Italian Chazanut Round Table ed è stato (nel 2019/20) Polonsky Visiting Fellow presso l’Oxford Centre for Hebrew and Jewish Studies dell’Università di Oxford.

  • Marcello Flores Storico, studioso di genocidi, già professore di Storia comparata e direttore del Master europeo in “Human Rights and Genocide Studies” presso l’Università di Siena. Ha fatto parte del comitato scientifico-editoriale della Storia della Shoah.La crisi dell’Europa, lo sterminio degli ebrei e la memoria del XX secolo. (UTET, Torino 2006). Tra i suoi libri: Il secolo mondo. Storia del Novecento (il Mulino, Bologna 2005); Storia dei diritti umani (il Mulino, 2012); Il genocidio degli armeni (Il Mulino, Bologna 2017); Cattiva memoria (il Mulino, Bologna 2020); Il genocidio (il Mulino, 2021).

  • Anna Foa Storica, scrittrice, già docente di Storia moderna all’Università La Sapienza di Roma. È da sempre impegnata sul fronte della memoria. Tra le maggiori studiose della condizione femminile nella Shoah, testimone della realtà ebraica del nostro tempo, è stata la prima donna ebrea a scrivere per l’“Osservatore romano”. Tra i suoi libri: Diaspora: Storia degli ebrei nel Novecento (Laterza, Roma 2009); Portico d’Ottavia 13 (Laterza, Roma 2013); La famiglia F. (Laterza, Roma 2018), Anime nere. Due donne e due destini nella Roma nazista, con Lucetta Scaraffia (Marsilio, Venezia 2021).

  • Viviana Kasam Giornalista professionista. Ha lavorato, dal 1975 al 2007, al “Corriere della Sera” occupandosi di condizione femminile, cooperazione in Africa e cultura. Nel 2009 è stata nominata Governatore dell’Università Ebraica di Gerusalemme e, nel 2010, ha fondato l’Associazione “BrainCircleItalia”, con lo scopo di divulgare le nuove frontiere della ricerca sul cervello. Nel 2014 ha ideato e, da allora, organizza in collaborazione con UCEI e Rai Cultura, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei ministri, i concerti per il Giorno della Memoria.

  • Pietro Kuciukian Medico chirurgo, figlio di un sopravvissuto al genocidio del 1915, è Console Onorario della Repubblica di Armenia in Italia (titolare dell’ufficio consolare di Milano) e co-fondatore di Gariwo. Collabora con il Museo del Genocidio di Yerevan, dove ha fondato nel 1996 il Comitato internazionale dei Giusti per gli armeni. Ha pubblicato numerosi libri, tra cui: Voci nel deserto. Giusti e testimoni per gli Armeni (Guerini e Associati, Milano 2000) e I disobbedienti: viaggio tra i Giusti ottomani del genocidio armeno (Guerini e Associati, Milano 2016).

  • Stefano Levi Della Torre Docente, scrittore, pittore, saggista, studioso della tradizione ebraica. Si è dedicato allo studio della storia, del pensiero e delle tradizioni dell’ebraismo, riflettendo su diaspora, sionismo, fede e credenze, conflitti politici e religiosi. È stato membro del Consiglio della Comunità ebraica di Milano e del comitato scientifico della “Rassegna Mensile di Israel” (organo dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane). Tra i suoi libri: Essere fuori luogo: il dilemma ebraico tra diaspora e ritorno (Donzelli, Roma 1995); Zone di turbolenza: intrecci, somiglianze, conflitti (Feltrinelli, Milano 2003); Laicità, grazie a Dio (Einaudi, Torino 2012); Amore (Rosenberg & Sellier, Torino 2013).

  • Gabriele Nissim Saggista e scrittore, è fondatore e presidente di Gariwo, con cui ha promosso l’istituzione della Giornata dei Giusti (6 marzo) e la costruzione dei Giardini dei Giusti nel mondo. Tra i suoi libri: Ebrei invisibili, con Gabriele Eschenazi (Mondadori, Milano 1995); L’uomo che fermò Hitler (Mondadori, Milano 1998); Il tribunale del bene (Mondadori, Milano 2004); Una bambina contro Stalin (Mondadori, Milano 2007); La bontà insensata (Mondadori, Milano 2012); La lettera a Hitler (Mondadori, Milano 2015); Il bene possibile (UTET, Torino 2018).

  • Vittorio Pavoncello Regista, drammaturgo, artista. Fondatore del teatro ebraico Kavvana e dell’ArteEcò (arte ed ecologia). Nel 2004 ha ricevuto la medaglia d’argento dalla Presidenza della Repubblica per la pièce teatrale Eutanasia di un ricordo sul tema della Shoah. Da anni, nel Giorno della Memoria, è ideatore e organizzatore dello spettacolo La memoria degli altri.

     

  • Valentina Pisanty Docente di Semiologia presso l’Università di Bergamo, studiosa del negazionismo dell’Olocausto e dei fenomeni di razzismo. È stata coordinatrice editoriale di Accepting Diversity, manuale interattivo sulla tolleranza, nato da un progetto di Umberto Eco, Furio Colombo e Jacques Le Goff e dell’Académie Universelle des Cultures. È autrice di: Abusi di memoria. Negare, banalizzare, sacralizzare la Shoah (Mondadori, 2012); L’irritante questione delle camere a gas (Bompiani, 2014); I guardiani della memoria (Bompiani, 2020).

  • Robert Szuchta Insegnante di storia, specializzato nello studio dell’Olocausto e nella storia delle minoranze in Polonia. Autore del libro Holokaust (Oficyna Wydawnicza Mówią Wieki, 2003).

  • Francesco Tava Filosofo e docente di Filosofia presso la University of the West of England di Bristol. È autore de Il rischio della libertà (Mimesis, 2014), una monografia sulla fenomenologia politica del filosofo ceco Jan Patočka. Ha tradotto e curato: Jan Patočka, La superciviltà e il suo conflitto interno. Scritti filosofico-politici (Milano 2012); K. Kosík, Un filosofo in tempi di farsa e di tragedia. Saggi di pensiero critico 1964-2000 (Milano 2013).

  • Amedeo Vigorelli Filosofo e già docente di Filosofia Morale all’Università degli studi di Milano. Si è occupato del pensiero di Marx e dei temi della Fenomenologia del bisogno. Ha collaborato con le riviste “aut aut” e “Rivista di storia della filosofia”. Tra i suoi libri: Piero Martinetti. La metafisica civile di un filosofo dimenticato (Bruno Mondadori, 1998); L’animale eccentrico. Dall’antropologia filosofica all’etica comunicativa (Guerini e Associati); La “pazienza” di Giacomo Leopardi. Agire e patire: analisi del sistema dello Zibaldone (Mimesis, 2019).

  • Anna Ziarkowska Storica e responsabile educazione della Casa degli incontri con la Storia di Varsavia, un’istituzione culturale fondata nel 2006 e attiva nella diffusione di testimonianze sulla storia dell’Europa centro-orientale nel Ventesimo secolo.

  • Simone Zoppellaro Giornalista. Ha trascorso sei anni lavorando fra Iran e Armenia, con viaggi e soggiorni in altri Paesi dell’area. Collabora con l’Istituto Italiano di Cultura a Stoccarda. Scrive di Caucaso, Medio Oriente e Germania su varie testate (“il Manifesto”, “La Stampa”, “Il Giornale”) e sulla rivista online della Treccani. È autore di: Armenia oggi (Guerini e Associati, 2016); Il genocidio degli yazidi (Guerini e Associati, 2017).