Le autorità tunisine hanno imposto il coprifuoco dalle 21 alle 5 dopo le tensioni dei giorni scorsi. Alcuni "islamisti salafiti mescolati a vandali" avrebbero seminato il terrore nelle città del Paese nella notte tra l'11 e il 22 giugno secondo il giornale francese Le Monde.
In particolare i salafiti si sarebbero infuriati in seguito all'inaugurazione nella città di La Marsa della mostra "La primavera dell'arte", dove sono state presentate opere come un quadro con il nome di Maometto formato da tante formiche, un dipinto raffigurante una donna nuda e una caricatura di un islamico barbuto e dai denti aguzzi.
Assaltato un tribunale
Gli scontri peggiori avrebbero però avuto luogo a Essijoumi, dove sarebbe stato dato alle fiamme l'ufficio del Procuratore all'interno del Tribunale. Il Ministro della Giustizia tunisino Nourredine Bhiri ha dichiarato che "si tratta di gruppi terroristici isolati nella società, che perdono il loro sangue freddo".
In molti sono preoccupati di una possibile deriva fondamentalista. Secondo alcuni blogger gli attacchi sempre più violenti della componente salafita sarebbero stati causati dall'appello ai tunisini a ribellarsi e applicare la sharia lanciato domenica dal capo di al-Qaeda Al-Zahawiri.
Ben Ali condannato in contumacia
La situazione è dunque esplosiva a un anno dalla cacciata di Ben Ali, che è stato condannato oggi all'ergastolo in contumacia per incitazione alla violenza e all'omicidio da una corte militare tunisina. L'ex dittatore esiliato in Arabia Saudita era stato condannato per settimane fa per corruzione, appropriazione indebita e possesso illegale di armi e droga. L'ultima condanna riguarda l'uccisione di quattro giovani che cercavano di impedire la fuga al nipote di Ben Ali.