Seconda stagione
Nella seconda stagione abbiamo parlato di: Fernanda Wittgens, la direttrice antifascista di Brera che ha salvato le opere dai bombardamenti e dissidenti ed ebrei dalle persecuzioni; Raphael Lemkin, il giurista ebreo polacco che ha coniato il termine genocidio; Denis Mukwege, il medico congolese Premio Nobel per la pace che ha dedicato la vita alla cura e al reinserimento sociale della donne vittime di stupro di guerra; Costantino Baratta, il pescatore lampedusano, che durante il naufragio del 3 ottobre 2013 è riuscito a salvare 12 persone; Anna Politkovskaja, la giornalista investigativa russa assassinata dopo aver denunciato i massacri in Cecenia; infine la signora degli alberi Wangari Maathai, biologa promotrice dello sviluppo sostenibile in Africa.
S2 E6: Wangari Muta Maathai
La keniana Wangari Muta Maathai è stata la prima donna africana a vincere, nel 2004, il Premio Nobel per la pace, per “il suo contributo allo sviluppo sostenibile, alla democrazia e alla pace”. Per la prima volta, dandole questo premio, il comitato per il Nobel ha inoltre tracciato un collegamento tra ambiente, pace e diritti delle donne. Con il Green Belt Movement, Wangari ha piantato decine di milioni di alberi in tutta l’Africa Orientale e ha ispirato iniziative ambientaliste che hanno decisamente anticipato i tempi. Ma non solo, ha avuto anche il coraggio di criticare la corruzione, pagando con violenze, diffamazione e carcere.
Ospite: Anna Pozzi
S2 E5: Anna Politkovskaja
Il 7 ottobre 2006, a Mosca, il corpo della giornalista Anna Politkovskaja viene ritrovato da un vicino di casa, dopo un’esecuzione che nella Russia post-sovietica appare assolutamente standard: tre proiettili nel petto; infine uno in testa, “di controllo”, come si dice nel gergo. Ma chi era davvero Anna? Perché era così scomoda? La vita e le inchieste della giornalista che più di tutti ha mostrato al mondo la brutalità del governo russo.
Ospite: Anna Zafesova
S2 E4: Costantino Baratta
Il 3 ottobre 2013 un naufragio a largo delle coste di Lampedusa provoca la morte di almeno 368 persone: è una delle più gravi catastrofi nella storia del Mediterraneo. Da quel giorno le stragi di migranti non si sono mai fermate: sono quasi 24 mila le donne, gli uomini e i bambini morti nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa.
Eppure, in questo mare di ingiustizia, ci sono tante piccole storie di umanità. Una di queste è quella del pescatore Costantino Baratta, la cui vita è cambiata quel 3 ottobre, quando ha raccolto dal mare 12 ragazzi eritrei e li ha accolti a casa sua.
Ospiti: Costantino Baratta e Vito Fiorino
S2 E3: Denis Mukwege
Il Premio Nobel Denis Mukwege è il maggiore esperto mondiale della ricostruzione interna dell’apparato genitale femminile dopo uno stupro. Ma, soprattutto, è un muganga, un medico che guarisce. Con il suo team ha operato più di 60mila donne congolesi, insegnando al mondo che la violenza non si affronta solo con bisturi e punti di sutura ma anche denunciando le ingiustizie e l’impunità.
Nonostante questo implichi il rischio costante di essere ucciso, ha deciso di rimanere tra le martoriate colline intorno a Bukavu per curare la sua gente.
Ospiti: Luciano Scalettari e Anna Pozzi
S2 E2: Raphael Lemkin
Sono poche le figure storiche che hanno ottenuto conquiste più importanti e ignorate di quelle di Raphael Lemkin. Se oggi siamo in grado di descrivere con un solo termine quello che è successo agli ebrei, agli armeni e ad altri popoli che hanno rischiato di scomparire per sempre, lo dobbiamo alla folle determinazione di questo profugo polacco che coniò la parola “genocidio” e ne fu anche vittima: 49 membri della sua famiglia, inclusi sua madre e suo padre, morirono durante la Shoah.
Con una persistenza incredibile, Lemkin dedicò tutta la sua vita affinché le Nazioni unite approvassero la Convenzione sul genocidio. Una crociata ostinata e solitaria contro l’immobilismo dell’establishment internazionale affinché quanto accaduto ai suoi cari non si ripetesse più.
Ospite: Gabriele Nissim
S2 E1: Fernanda Wittgens
Come trovare una definizione unica di Fernanda Wittgens? Prima direttrice donna di un museo statale italiano, fervente antifascista, raffinata intellettuale, a lei dobbiamo il salvataggio di gran parte delle opere dei musei di Milano durante la Seconda Guerra Mondiale, così come quello di tanti ebrei e dissidenti in fuga dalla persecuzione nazifascista. Forse, come ha detto lei di sé stessa, è stata una che ha provato a salvare “l’umano” dal “bestiale” attraverso l’arte, “una delle più alte forme di difesa dell’umano”.
Ospite: Giovanna Ginex
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